Le Zecche

Le zecche sono degli acari di grossa taglia che dispongono di una cuticola coriacea con ipostoma con denticoli retrovolti attraverso il quale si attaccano all’ospite. Esse dispongono di un corpo tondeggiante con una testa non distinguibile dal corpo e munita di una struttura boccale che può penetrare la cute e succhiare il sangue.
Esse appartengono all’ordine degli Ixododi che è compreso nella classe degli Aracnidi ( nella quale si trovano anche i ragni, gli acari e gli scorpioni). Sono diffuse ovunque nel mondo, con 900 specie divise in tre famiglie di cui due principali (Ixodidae e Argasidae).
Adulti e ninfe hanno 8 zampe mentre le larve ne hanno 6 . Il loro ciclo può compiersi su 1 su 2 o tre ospiti .Gli ospiti sono rappresentati da mammiferi uccelli e rettili.


Le due famiglie principali: Argasidi ed Ixodidi .


Entrambi scelgono l’area cutanea, solitamente le porzioni più glabre (cute del padiglione auricolare, faccia interna delle cosce, base della coda, spalle), incidendo la con delle strutture apposite dette cheliceri, attraverso l’ipostoma poi si attaccano alla cute esercitandol’ematofagia(nutrizione a base di sangue)

Gli Argasidi, le zecche molli


Sono le cosiddette “zecche molli“, in quanto prive di scudo dorsale. Le zampe sono in numero di sei per le
larve e otto negli altri stadi. Di questi interessano i generi Argas, Otobius, Ornithodoros. I primi due generi sono presenti in paesi a clima temperato caldo e si riscontrano su mammiferi ed uccelli. In italia la più comune è l’Argas reflexus detta zecca del piccione. Essi si alimentano la notte e di giorno si nascondono negli anfratti del terreno. Questo tipo di nutrizione comporta il loro incremento in volume, che tuttavia contengono attraverso lo scarico dei liquidi tramite particolari strutture di escrezione. Le femmine effettuano l’ovodeposizione nel terreno in 4/5 volte, alimentandosi tra una e l’altra.

Gli Ixododi o le zecche dure


Comunemente sono indicate come “le zecche dure”,  in quanto posseggono una cuticola rinforzata dorsale a forma di scudo.Questa è estesa a tutta la superficie nei maschi, e solo alla porzione anteriore nelle femmine.Solitamente le femmine adulte si nutrono in modo continuo e graduale per 7/12 giorni, mentre larve e ninfe per tempi più corti. I maschi invece si alimentano in modo discontinuo.Una volta che le femmine siano state fecondate accelerano il pasto fino ad essere totalmente replete, e abbandonato l’ospite eseguono l’ovodeposizione, che dura tra i 10 ed i 30 giorni ed anche più , poi la femmina muore.







Danni provocati

Molti sono gli Argasidi e gli Ixodidi che ci interessano per l’azione patogena sui nostri animali . Oltre agli effetti dannosi diretti sulla cute ed agli effetti anemizzanti, esse trasportano virus rickettsie, protozoi ; tutti agenti patogeni per gli animali. Sulla cute le zecche determinano lesioni, che possono essere anche granulomatose, dando infatti origine a noduli quando la zecca muore o viene estratta in maniera sbagliata. Possono dare origine ad un’ infezione cutanea localizzata ( con eritema, edema, e dolore)

Esse sono vettrici di molte malattie, sia negli uomini che negli animali, tra le più importanti ricordiamo:

  • Il morbo di Lyme o Borreliosi; il primo caso italiano si ha nel 1985,si tratta di una malattia causata da un batterio. Trasmessa per lo più da zecche del genere Ixodes. I principali serbatoi di questa malattia batterica sono animali selvatici come caprioli, cervi, volpi, lepri e roditori. La malattia si manifesta con una macchia rossa che ha tendenza ad espandersi, in seguito si possono sviluppare disturbi neurologici ( mialgie, artralgie, meningiti, polineuriti). La malattia può cronicizzare . Normalmente si esegue la terapia antibiotica sulla base dei dati sintomatologici poichè non sempre gli esami di laboratorio possono evidenziarla o escluderlka. Poichè tale malattia non porta a sviluppare immunità può essere contratta più volte nel corso della vita. Negli Stati Uniti esiste un vaccino contro il morbo di Lyme.
  • L’encefalite da zecca o TBE; malattia provocata da un virus. La Tick Borne Encephalitis è stata individuata per la prima volta in Italia nel 1994 . Sia la zecca del cane che quella dei boschi possono trasmettere la malattias. Nel 70 % dei casi di infezione umana da tale virus, si hanno scarse manifestazioni sintomatiche o si presenta in forma asintomatica. Nel 30% si possono verificare sintomi simil influenzali dopo 3-28 giorni dal morso di zecca; si può avere febbre che però scompare in pochi giorni. In rarissimi casi dopo i sintomi suddetti, può compare un encefalite che può essere anche molto grave. La malattia ha decorso più benigno nei bambini e nei più giovani.

Altre malattie trasmesse

  • La Erlichiosi; malattia batterica, dopo 7-21 giorni dal morso, si manifesta con sintomi simil influenzali ed eruzioni simili al morbillo. Solitamente ha un’evoluzione benigna.
  • La febbre bottonosa; trasmessa dalla zecca del cane dopo un periodo tra 1 e 3 settimane dalla puntura, in questa malattia può comparire un’ ulcera nella sede della stessa puntura, seguita da febbre ed eruzioni papulose per 10 giorni. Se non viene curata con antibiotici specifici, possono aversi complicanze.
  • La febbre Q; malattia batterica che infesta animali domestici e selvatici attraverso il morso delle zecche. Il morso delle zecche non trasmette la malattia all’uomo, l’uomo può comunque infettarsi attraverso l’inalazione di polveri contenenti tale microrganismo.
  • La Cytauxzoonosi; malattia parasitaria (protozoo),trasmessa da zecche. Colpisce felini domestici e selvatici. La sintomatologia comprende:anemia, pallore, stanchezza, urine scure . I gatti possono miagolare per la sofferenza. Può avere un decorso fatale.






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